Come ottenere i migliori risultati utilizzando l’elettrostimolatore?
Non basta solo la costanza di utilizzo perché è fondamentale anche usare al meglio il dispositivo. E per eseguire una giusta elettrostimolazione è importante conoscere quali sono le frequenze da applicare in base alle fibre che vogliamo stimolare.
Non sai nulla di tutto ciò?
Tranquillo perché spiegheremo tutto noi in questo articolo.
Quali fibre vuoi stimolare?
Prima di vedere le frequenze, bisogna intanto capire quali sono le fibre da stimolare. E a tal proposito aggiungiamo che le fibre non sono tutte uguali ma possiamo distinguerle in tre precise categorie:
- Fibre rosse: sono quelle più lente ma anche le più resistenti. Possono lavorare per lunghi periodi, hanno una bassa conduzione nervosa (fino a 80 m/s) e generano poco forza (ma è proprio questo che le rende particolarmente resistenti alla fatica). Rispondono all’allenamento con la degradazione delle proteine.
- Fibre bianche llx: sono le più veloci ma le meno resistenti alla fatica. La velocità di conduzione arriva fino a 120 m/s e tali fibre vengono reclutate durante l’allenamento solo se vi è una forte stimolazione, quindi un notevole sforzo. A differenza delle fibre rosse reagiscono agli sforzi aumentando la sintesi proteica.
- Fibre bianche intermedie llc-lla: sono la più classica delle vie di mezzo tra le fibre già citate in precedenza. Lo sforzo compiuto sposta il loro metabolismo e riescono ad adattarsi al tipo di allenamento.
La scelta delle frequenze
Quali frequenze scegliere per reclutare un determinato tipo di fibre?
Adesso vedremo proprio questo. Elencheremo dei range di frequenza e per ognuno descriveremo i giovamenti fisici che ne derivano e le fibre che vengono allenate.
- Da 2 a 4 Hz: otterremo un effetto rilassante.
- Da 4 a 8 Hz: si ha un massaggio rilassante ancora più localizzato con ulteriori benefici, come ad esempio una maggiore ossigenazione dei tessuti, un miglioramento della circolazione sanguigna e la diminuzione dei metaboliti tossici.
- Da 8 a 12 Hz: si aumenta la circolazione locale e ci sarà ancor di più una maggiore ossigenazione e una maggiore diminuzione dei metaboliti.
- Da 12 a 40 Hz: entrano in gioco le fibre lente; tale range di frequenza può essere paragonato ad una corsa di media intensità.
- Da 40 a 60 Hz: con questo range di frequenza si va a lavorare sulle fibre lente, sulle intermedie e solo su alcune veloci. In questo caso il trattamento comporta una maggiore resistenza muscolare visto il maggior carico di lavoro. Si migliora pure l’ossigenazione.
- Da 60 a 80 Hz: si entra decisamente nei trattamenti per lo sviluppo della forza.
- Da 80 Hz a 120 hz: questo range di frequenza porta a lavorare intensamente sulle fibre veloci. Questo trattamento permette di migliore non solo la forza ma anche la velocità
Ricordiamo inoltre come sia importante nell’elettrostimolazione valutare non solo la frequenza degli impulsi, ma anche la loro intensità e la loro ampiezza. Argomenti che abbiamo trattato nel seguente articolo: parametri degli impulsi elettrici.